DESTINAZIONI, Kenya, Nairobi

Nairobi

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Valuz & Nuccio raccontano...
Vi raccontiamo…

Capitale del Kenya e snodo centrale economico e turistico, la città diventa un punto cruciale nell’itinerario se, per motivi logistici, dovrete passare per di qua. Si tratta quasi sempre della soluzione più economica per arrivare in terra Masai, in alternativa all’aerporto di Mombasa sulla costa più gettonato per le permanenze in riva al mare.
Nairobi è una grande metropoli, fatta di grandi aree finanziarie e commerciali dove si concentrano la vita economica, turistica e ricca di servizi, ma anche fatta di povertà, degrado, traffico asfissiante e criminalità diffusa.
Per questi ed altri motivi, rimane spesso un hub di passaggio utilizzato per spostarsi nel paese o verso altre destinazioni, o come base per le escursioni safari nelle riserve circostanti come il Masai Mara.

#Come organizzare un breve pernottamento a Nairobi?
Se gli orari dei voli lo rendono necessario, potete tranquillamente valutare una sosta nella capitale, anche per spezzare gli spostamenti del vostro itinerario. E’ bene però essere consapevoli su alcuni aspetti importanti quali, in quale zona pernottare, come muoversi, quanto spendere, ecc.

#Quale zona più sicura e migliore per dormire?
Da forum e blog di viaggiatori, Westlands e Kilimani sono forse le zone migliori per soggiornare in città. Sono quartieri residenziali appena fuori il centro ma non ancora in periferia, con tutti i servizi.
CBD (Central Business Centre) che è l’area centrale finanziaria e commerciale, molto vissuta di giorno, la sera si svuota e subentra la microcriminalità in certe zone, Uhuru Park soprattutto.
Da evitare, per il soggiorno, anche i sobborghi di Eastleigh e Kibera.

(Fonte: it.wikipedia.org)

#Dove abbiamo pernottato?
Salmiya Place Hotel nella zona ovest di Kilimani. Affittacamere molto semplice e carino, pulito, all’interno di una corte sempre sorvegliata tra le case in stile coloniale britannico.
Personale molto gentile e disponibile, nonostante il check-in in tarda serata.
Nella zona ed in città, il personale consiglia di muoversi solo con Uber o taxi, oppure richiedere consegna del cibo a domicilio. La presenza di filo spinato ai muretti e l’ora tarda ci hanno relativamente convinto.
Utilizzando un’app di food delivery keniota col supporto della nostra girl house abbiamo ordinato cibo pronto.
Per una notte in camera doppia, con bagno privato e abbondante colazione, abbiamo speso circa 56€ totali con booking.com.
PRO: gentilezza e disponibilità personale, canto del gallo come sveglia, colazione abbondante cucina al momento
CONTRO: acqua fredda nella doccia

#Aeroporto e primo impatto africano?
Jomo Kenyatta International Airport è l’aeroporto principale ed internazionale della capitale, il più grande del Kenya. Dedicato al primo Presidente del Kenya, dista circa 20 km dal centro e gestisce voli da oltre 50 paesi nel mondo, con oltre 7 milioni di passeggeri all’anno.
Dopo un recente incendio nel 2013, sono stati apportati evidenti lavori di ampliamento e ammodernamento, fino agli attuali 2 terminal così suddivisi:
>T1A, T1B, T1C, T1E voli internazionali
>T1D voli nazionali interni
>T2 compagnie low-cost (navetta di collegamento con T1 gratuita)
Nell’area esterna arrivi/partenze sono presenti i dutyfree shop e alcuni cafè, mini market, nonchè alcuni uffici delle compagnie aeree locali, banche, cambio denaro, info turistiche e compagnie telefoniche.
In tutto l’area è attivo il servizio wifi gratuito, basta iscriversi col proprio numero di cellulare, anche se la connessione è così così. In tutti i cafè però potete richiedere la password dei rispettivi spot se vi fermate per una breve consumazione.
NON E’ PRESENTE un servizio di deposito bagagli, per motivi di sicurezza.
*Controllo documenti: tutti i cittadini stranieri devono effettuare il controllo passaporti e presentare il visto, se elettronico stampato su carta è possibile andare direttamente alle apposite casse; se invece ancora da sottoscrivere, occorre compilare il modulo (se non fatto sul volo), presentare 50$ o 40€ e seguire il percorso per i controlli.
EVisa consigliato poichè comunque piuttosto rapido: l’autorità vi prenderà le impronte di tutte le dita delle mani, scatterà una foto da webcam e chiederà qualche breve informazioni generale (quali motivi viaggio, durata, se prima volta, quale itinerario, ecc.).
*Dopo i controlli ed il recupero bagagli, l’area di uscita si presenta molto scarna, con qualche backoffice essenziale quale cambio moneta, compagnia telefono, noleggio auto e ATM.
Varcata la soglia dell’aeroporto, ecco l’Africa che si presenta sottoforma di numerosi tassisti in regola, abusivi, driver Uber, guide per safari, ecc.
Da qui attenzione perchè, essendo vulnerabili poichè inesperti e frastornati, si rischia qualche piccola fregatura in termini economici, per prima cosa sui trasporti.
Diverse opzioni anche pubbliche ed economiche, consigliamo se avete connessione di utilizzare le app Uber o Bolt così da avere in anticipo una stima sul prezzo per il percorso previsto, e poter trattare eventualmente le proposte o prenotare una corsa al momento.
Esempio Aeroporto – hotel in Kilimani Ovest (circa 25km e 45min) dai 9 ai 15€ circa, senza altre spese. Pagare in valuta locale o con carta da app.
L’area adibita ai driver Uber/Bolt è nel parcheggio di fronte agli arrivi, con tendoni bianchi e diversi cartelli azzurri.
*Il traffico è impressionante ed irregolare, ad ogni ora ed in ogni zona: meglio avere esperienza e prudenza.

Jomo Kenyatta International Airport

#Come organizzare i trasferimenti interni da/verso Nairobi?
Le distanze sono spesso grandi e le strade poco agevoli, pertanto tempi lunghi e comfort non sono caratteristici degli spostamenti via terra.
Per andare da Nairobi verso l’area del Masai Mara (e viceversa) in auto, occorrono 5/6 ore, qualcosa in più se con matatu, bus o taxi collettivi.
Per muoversi verso la costa, si può valutare l’auto o i bus se si intende visitare i parchi dell’est in modalità itinerante, spezzando il viaggio con diverse tappe in giorni differenti, poichè le distanze sono davvero ampie.
L’alternativa migliore sono i voli interni, che in un’ora collegano la capitale ai maggiori aeroporti della costa, Mombasa e Malindi in particolare.
Diverse compagnie low-cost e non disponibili, tutte con prezzi abbastanza competitivi: Kenya Airways è forse la migliore, Jambojet, Fly540, Silverstoneair, Hanh Air, Skyward Express.
Verificare bene le condizioni delle tariffe e quali servizi sono compresi o a pagamento come restrizione bagagli, politiche di modifica o cancellazione: i voli spesso sono su aerei ad elica, con servizio base a terra ed in volo.
E’ possibile prenotare direttamente dai siti ufficiali delle compagnie senza alcun problema e in modo totalmente trasparente.
Importante è verificare l’aeroporto di riferimento a Nairobi, in quanto molte piccole compagnie si appoggiano su Nairobi Wilson, l’altro piccolo aeroporto cittadino utilizzato principalmente per voli regionali.
*Tratta Nairobi-Malindi con Kenya Airways: volo serale in ritardo di circa 30 minuti, poi sostituito con altro volo di compagnia affiliata (Jambojet). Aereo ad eliche Bombardier Q400 da 70 posti circa, volo abbastanza soft.
*Tratta Malindi-Nairobi con Fly540: volo mattutino in anticipo di 20 minuti, piacevole e veloce fino alla fase di atterraggio caratterizzata da vuoti d’aria e turbolenza. Aereo ad eliche Bombardier DHC-8-102 da 40 posti circa.
Ulteriore alternativa può essere la ferrovia Madaraka Express SGR, nel collegamento Mombasa-Nairobi, disponibile due volte al giorno per tratta: circa 5 ore per 800km, prezzi da 8 a 25€ per adulto (in base alla classe), metà prezzo per bambini 3-11 anni, max 30kg di bagaglio. Sicuramente una soluzione più economica ed una esperienza di viaggio.
Per acquistare i biglietti: biglietterie stazioni, portafoglio telefonico (per residenti), sito ufficiale, o con l’aiuto dell’hotel/ospitante su suolo kenyota; consigliato prenotare almeno 7 giorni prima del viaggio (fonte informazioni Kenyabackpacker.com).

Fly540 DHC-8-100

#Cosa fare/vedere a Nairobi?
Come già accennato, a nostro modo di vedere, Nairobi difficilmente si presta ad essere una città turistica, bensì uno snodo importante per pianificare itinerari turistici o lavorativi. Detto questo però, se si dispone di tempo utile da investire le esperienze possibili ci sono.
*David Sheldrick Wildlife Trust, centro di riabilitazione per elefanti orfani, aperto al pubblico solo un’ora al giorno dalle 11 alle 12, ingresso circa 500KES (4€);
*Nairobi National Park, vasta area protetta recintata a sud della città, attrazione turistica di livello sfruttata anche per safari a piedi per avvistare 4 dei Big5, l’elefante è assente. Prezzi 45€ per adulto non residente;
*Giraffe Centre, curiosa fondazione all’interno di un hotel dove è possibile vedere e dare da mangiare alle giraffe, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17, prezzo da 13€ per adulto non residente, pagamenti carta o MPesa;
*Museum Karen Blixen, la casa-museo della scrittrice danese autrice del celebre romanzo poi divenuto pluripremiato film “La mia Africa”. Orari tutti i giorni 8:30-17:30, prezzo 10€/5€ (adulto/bambino);
*Karura Forest, foresta urbana a nord della città, ideale per trekking o gite in bici tra particolari specie vegetali autoctone e animali di piccola taglia, molto frequentato da kenyoti e ultimamente apprezzato anche da viaggiatori stranieri. Orari 06-18, non residenti 5/2,5€ adulto/bimbo;
*Nairobi National Museum, contiene storia, natura, cultura ed arte contemporanea del Kenya, impreziosito di rettilario, giardini botanici e percorsi natura. Orari 8:30-17:30, prezzi 10/5€ adulto/bimbo;
*Shopping tour nei centri commerciali del CBD tra grattacieli e palazzi moderni o al turistico Maasai Market.

Suggerimento pernottamenti Nairobi

Nairobi, anche se definita città verde e del safari, ha certamente meno fascino rispetto ad altri luoghi kenyoti, bensì ricopre un importante ruolo finanziario e snodo turistico per il paese. Quindi, limitare i pernottamenti utilizzandola come snodo per i collegamenti: con qualche ora disponibile si possono comunque fare esperienze/escursioni magari col supporto di abitanti locali del settore turistico.

#KIBERA
Tra le altre esperienze possibili nella capitale kenyota, c’è anche la possibilità di un tour a Kibera, la più grande baraccopoli del paese e la seconda più grande d’Africa.
Kibera era una volta una collina boscosa alla periferia della città, assegnata dal dominio coloniale britannico ai soldati Nubiani (sudanesi) che avevano prestato servizio per l’esercito britannico durante la prima e la seconda guerra mondiale, questi la chiamarono “terra di foresta” (Kibra).
Dopo l’indipendenza del paese nel 1963, il governo rifiutò di riconoscere i diritti di proprietà a questa gente, e popolata nel tempo da rurali che cercavano lavoro nella capitale, divenne presto sovraffolata e terra di nessuno. Si stima che la popolazione qui sia tra le 600mila e 1milione di persone, con evidenti disagi medico-sanitari e difficoltà basilari.

Ci siamo più volte intervistati se era giusto fare un tour in quest’area e se non fosse qualcosa di turistico-speculativo: poi ci siamo documentati e abbiamo trovato alcune soluzioni sostenibili e sicure.
Tramite piattaforma Airbnb, abbiamo contatto Moses, ragazzo che vive in Kibera e offre una passaggiata culturale denominata “Le donne emancipate di Nairobi“, descrivendo storia e vita all’interno dello slum e dando sostentamento a diverse organizzazioni dell’area.
Dopo i primi contatti iniziali con Moses per alcune informazioni logistiche, abbiamo confermato l’esperienza sulla piattaforma e pagato con carta di credito, tutto tracciato e trasparente come la descrizione dell’offerta.

Noi a casa di Moses

#L’esperienza “Le donne emancipate di Nairobi” con Moses
*Accoglienza presso il centro commerciale Nakumatt Prestige, dove il driver ci ha lasciato per fare conoscenza col nostro host, per una breve pausa prima di iniziare il tour;
*arrivando da volo interno ed in attesa di altro volo, Moses si è gentilmente offerto di depositare i nostri bagagli nella sua umile casa, consentendoci di camminare senza peso lungo le strade di Kibera;
*entrati nella slum, siamo stati nella sua casa, un ambiente di 5mq per tutta la famiglia, dove Moses ci ha introdotti alla sua storia e quella di Kibera, classificato insediamento urbano informale e quindi ritenuto abusivo dal Kenya che non fornisce sostentamenti pubblici e servizi di base, o in rari casi in maniera piuttosto scadente;
*sono molto presenti HIV, tubercolosi e diverse altre malattie sessualmente trasmissibili, scarsa istruzione ed igiene, abusi. Le ONG presenti svolgono diversi progetti ma spesso senza grandi risultati;
*camminando lungo i binari che attraversano la zona, tra bambini che escono da scuola, bancarelle improvvisate che vendono di tutto, rifiuti, odori, colori di terra, animali, rumori caotici…. si arriva alla KCEO;
*alla Kibera Community Empowerment Organization incontriamo giovani ragazzi che fanno parte di questa comunità indipendente che fornisce microcrediti per le piccole imprese femminili, forniscono motociclette ai residenti per lavorare, spazi ricreativi e di condivisione, gestiscono progetti come il Biogas Center per trasformare rifiuti della slum in energia per i suoi abitanti;
*si procede a piedi verso il Women’s Craft Center, centro artigianato di donne con HIV, che promuove la produzione manuale di tessuti e piccoli souvenir, seminari sui rischi HIV e altri vari servizi stile babysitting per le donne che lavorano;
*visita emozionante ad un orfanotrofio di Kibera, dove l’insegnante Wilson, ci ha introdotti alla struttura ed ai piccoli ospiti del centro, bambini dai 3 ai 13 anni, che si sono presentati uno ad uno, parlato dei loro “sogni da grandi” e deliziato con recite, canti e balletti. Abbiamo interagito con loro, fatto e ricevuto domande, alla fine lasciato qualche piccolo regalo come tshirts e pantaloncini, ma il dono migliore sono stati i loro sorrisi innocenti;
*infine ultima tappa alla Master’s Touch Bakery, la panetteria che fornisce pane e dolci a tutto il quartiere, dove Moses ci ha offerto un tea-time con assaggio di torte fresche;
*ormai al buio, ritorno alla casa di Moses per recuperare i bagagli e organizzarsi coi trasporti per andare in aeroporto.

In dettaglio:
-Esperienza davvero intensa e realistica
-Tutto in inglese ma piuttosto comprensibile
-Assolutamente sempre in sicurezza
-Durata di circa 4h
-Conoscenza di persone davvero forti e speciali
-Prezzo di 33€ a persona
-Un aiuto tangibile a piccole comunità di questa difficile realtà

P.S. menzione particolare per il supporto di Moses nel custodire in sicurezza i nostri zaini ed organizzare con app Uber il transfer per l’aeroporto

Suggerimento Kibera tour

Durante il tour conoscerete realmente persone impegnate in diverse attività di sostentamento locale e, oltre che parlare con loro, potrete scambiare numeri di cellulare e mail per semplici scambi di saluti o donazioni dirette.

Introduzione viaggio Kenya | Maasai Mara | Watamu

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